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GIT Sicilia Sud Est

Gruppo di Iniziativa Territoriale di Banca Etica

Banca etica presentata nel Consiglio comunale di Palazzolo

Gibilisco: “Riprendiamoci solidarietà, valori di fraternità e d’aiuto reciproco”, Vaccaro: “Coop di comunità per imprese e lavoro più responsabili”, Latina: “Valutiamo la fattibilità sul territorio”, Orecchia: “Col Comune scelte più collegiali”. E la banca entra fra i soci dello Scec

 

Finalmente il gruppo di Palazzolo resiliente, nato solo pochi mesi fa, ha proposto nell’aula consiliare del comune Banca Etica. Una prima iniziativa del gruppo era avvenuta un mese fa alla presentazione della moneta Šcec.

È stato Nuccio Gibilisco che ha indicato i proponimenti in questo incedere a tappe forzate. “Vogliamo piantare a Palazzolo e poi propagarlo nella rete dei 7 comuni montani un progetto che si può esprimere così: riprendiamoci il nostro futuro. E se per alcuni di noi, parlo di me che ho già i capelli bianchi, questo futuro in parte è passato non lo dovrà essere per i nostri figli e nipoti. Avete notato come, non solo nelle grandi metropoli, ma in tanti piccoli e medi comuni, dove prima era presente la solidarietà, i valori di fraternità e d’aiuto reciproco, che tanto hanno fatto in tempi di crisi, oggi dilagano i valori dell’iperconsumismo, calati con forza dall’alto; ciò genera divisione, solitudine, egoismi, miseria, impoverimento culturale conducendo queste comunità sempre più a essere dipendenti da disvalori disgreganti. Una latente rivoluzione cui noi dobbiamo reagire e vogliamo che tutta la comunità di Palazzolo – in testa il sindaco – si erga, nel suo stesso interesse, per non perdere la nostra bella storia. Pertanto, è proprio perché qualcuno dice che sogniamo che stasera vogliamo presentare un’esperienza vissuta e collaudata con successo”.

Ora Nuccio si pronuncia con maggiore sicurezza guardando il sindaco. “È quella di Melpignano, un borgo in provincia di Lecce. La storia di questo comune virtuoso di 2.300 abitanti nasce dal fatto che l’amministrazione comunale e una parte dei cittadini hanno fondato una cooperativa al fine di contribuire per il bene del territorio”.

Gibilisco si è poi inoltrato nella spiegazione di ciò che è avvenuto a furor di popolo in piazza del municipio e che tutt’ora continua dopo l’introduzione della formula <cooperativa di comunità> vedendo il coinvolgimento di artigiani, professionisti, commercianti, etc. con il bisogno di nuova occupazione locale e di banca etica per il finanziamento affinché il progetto si trasformasse in realtà. “Sarebbe bello raggiungere questo primo traguardo per poi continuare verso altri che già abbiamo in mente. Per noi è questo esprimere il bene di Palazzolo. La cooperativa di comunità a Melpignano è nata dal raccordo tra pubblico e privato ed è quello che vorremmo fare noi a Palazzolo. E tu Carlo (il sindaco ndr) devi essere uno dei nostri, perché lì è nato uno sviluppo economico che oltre a creare occupazione ha salvaguardato il loro stile di vita”.

Il sindaco Scibetta ascolta con attenzione anche l’intervento che segue di Gabriele Vaccaro, banchiere ambulante di Banca Etica. Gabriele nell’introdurre banca etica inizia dalla finanza etica che nasce in Italia in ambiente francescano dai monti di pietà. Il pubblico, dobbiamo costatare, si rende sempre più attento, è affascinato nel sentire tutt’altra versione di economia, finanza, di una banca in collaborazione con i bisogni delle persone e delle imprese. È un crescendo. “Ci hanno volutamente messo in testa che questi discorsi sono difficili da capire, che bisogna affidarsi a loro che sanno cosa fare per il bene di tutti e oggi ne costatiamo i risultati”.

E continua. “C’è un voto che si esercita collettivamente, e fa vivere la democrazia, che può cambiare l’economia, e ricondurla al suo compito naturale: quello di assicurare benessere a tutti. È un voto che si nasconde nel nostro portafoglio, perché scegliendo di acquistare tutti i giorni prodotti del commercio equo e solidale, o spostando i propri risparmi in una Banca Etica, s’incide direttamente sulla qualità della vita di migliaia dì persone. E anche le imprese e le istituzioni possono diventare più responsabili”.

Per ultimare la presentazione c’è l’intervento di Luigi Latina coordinatore del Git (gruppo iniziativa territoriale dei soci della Sicilia orientale). “Solo poche frasi nello spiegare come banca etica tenga in considerazione l’azione dei soci cui chiede, data la loro conoscenza del territorio, una sicurezza etica per le richieste che le provengono e la valutazione che facciamo non è meramente economica ma anche sociale, cioè si verifica se c’è l’impegno serio, solidale di quell’impresa. Noi in parte ci scommettiamo e nella maggioranza delle volte i fatti ci danno ragione. Ciò comporta, a differenza delle normali banche, il rafforzamento dei legami sul territorio, è così che la banca dà un grande apporto nella solidificazione della solidarietà di cui parlava Nuccio”.

Successivi interventi non si sono fatti attendere. Il sindaco ha spiegato di essere pronto a ricevere le proposte del nascente gruppo, anche se il comune sta affrontando grosse difficoltà. Anche Sibino Scaglione della Cooperativa sociale PassWork che gestisce due Sprar a Floridia e a Canicattini Bagni ha parlato della loro ultima esperienza (coltivazione di erbe aromatiche di donne extracomunitarie in sinergia con la cooperativa l’Arcolaio) e si è detto felice dell’apertura di questo e altri progetti verso un bacino di oltre 35.000 abitanti qual è quello dei comuni montani.

Al di là di singole domande e richieste di precisazioni, Paolo Orecchia è intervenuto rivolto specialmente al sindaco: “Ho paura che si voglia mitizzare questa nostra partecipazione dal basso, con ciò non vorrei che in tal modo l’amministrazione comunale si crei un alibi, quello di mettersi di lato a guardare cosa facciamo, dalla democrazia partecipata con noi cittadini attivi bisogna passare alla democrazia collegiale. E lo dico al sindaco Scibetta, vogliamo partecipare alle decisioni del comune”.

Si è anche precisata l’importanza di tutto questo in collegamento alla moneta complementare (lo Šcec) che il gruppo ha già fatto partire e che sta prendendo sempre più piede nella cittadina. “L’interesse più alto è quello di tutti, questo è lo slogan di Banca Etica, per questo noi come gruppo aderiremo da subito come soci a banca etica cercando di pubblicizzare nei fatti tutto ciò. Siamo molto soddisfatti dell’appuntamento e siamo sicuri che ciò che ci proponiamo si realizzerà”. È così che, con grande gioia e esultanza, ha terminato Sebastiano Alì il maggior sognatore del gruppo.

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